Selinunte, tra storia e mare

In eterna competizione con Segesta era Selinunte, a una sessantina di chilometri e a una cinquantina di minuti di distanza. Il suo nome deriva da Sélinon, una specie di prezzemolo selvatico molto diffuso che cresce in zone aride vicino ai templi. Venne rasa al suolo nel 409 a.C. dai Cartaginesi e da Annibale che dopo essersi fatto pagare il riscatto per lasciare in pace la città, ne saccheggiò i templi e ne distrusse le mura.

Il parco archeologico di Selinunte, grande circa quaranta ettari, si trova nel comune di Castelvetrano ed è suddivisa in zone. Vi consigliamo di arrivarci auto muniti per godere appieno di tutto ciò che ha da offrirvi. Una delle zone più interessanti è sicuramente l’acropoli, dove troneggiano gli imponenti resti di numerosi templi di ordine dorico e di fortificazioni a strapiombo sul mare con un effetto davvero suggestivo. Lasciate la macchina nel parcheggio davanti all’entrata e inoltratevi in quella che un tempo era il cuore pulsante della città: poco distante dall’ingresso vi accoglierà la Torre di Polluce, costruita sui resti di una torre più antica per difendersi dalle incursioni saracene. Poi seguite il percorso segnalato dai cartelli per andare all’inseguimento dell’antica anima di Selinunte.

Degna della vostra attenzione è anche la necropoli disseminata di tombe scavate nel tufo e camere coperte dove sono stati rinvenuti anfore e pithoi. Alcuni terremoti avvenuti in passato hanno in parte danneggiato alcuni edifici, ma molti sono stati restaurati. Fra questi uno dei più interessanti è il Tempio di Hera, che si trova sulla collina orientale assieme ad altri templi minori come quello di Hekate. C’è poi la collina Gaggera con il santuario della Malophòros e la collina Mannuzza con l’antico abitato, sempre raggiungibili in auto. Durante gli scavi sono stati ritrovati parecchi reperti per lo più conservati nel Museo Nazionale Archeologico di Palermo, tranne il celebre Efebo di Selinunte che si trova nel Museo comunale di Castelvetrano.

Uno dei luoghi più belli, dopo la Riserva dello Zingaro a Trapani, è la Riserva Naturale integrale della foce del Fiume Belice e delle dune limitrofe. Si trova in corrispondenza della zona dell’area archeologica ed in particolare Marinella di Selinunte si estende su un lungo litorale sabbioso nella parte più occidentale della Sicilia, posta all’interno di un golfo tra la foce del fiume Selino, nei pressi dell’ Acropoli di Selinunte e la foce del fiume Belice. Marinella di Selinunte è un centro turistico-balneare con spiagge incontaminate e un mare limpido e invitante.

A est di Marinella si allunga per 5 km una splendida spiaggia che arriva fino al promontorio di Porto Palo di Menfi. Le spiagge, attrezzate con lidi e ristoranti aperti sino a tardi, nascono all’interno di luoghi meravigliosi: sotto l’acropoli, sovrastati dal tempio di Era, all’interno della riserva naturale incontaminata, o nei pressi del particolare porticciolo turistico.

Come arrivare. Da Trapani, percorrete l’A29 direzione Palermo e uscite allo svincolo di Segesta. Segesta è a circa 50 km da Selinunte, per raggiungerla basta imboccare la A29 in direzione Mazara del Vallo e uscire al casello di Castelvetrano. Da Palermo, invece lungo la Palermo-Trapani trovate l’uscita Segesta.

(ringraziamo per i crediti : www.viaggionelmondo.net – www.vacanzesiciliane.net)

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