Storia

Nella parte più storica della città di Trapani, sorge uno dei luoghi più incantevoli sotto il profilo culturale e architettonico

“L’Antica Corte delle Ninfee” Dimora storica e privata,  è oggi, dopo ampia ristrutturazione abitazione personale della Famiglia Marrone-Stanford, eredi dell’Architetto Decio Marrone, per volere dei quali è possibile oggi vivere la storica location, come cornice di presentazioni o eventi in forma privata e su richiesta dimora per ospiti .

Fulcro d’Arte e Conoscenza, l’Antica Corte e l’ex Monastero d’epoca quattrocentesca, fu sede monacale femminile della chiesa di S. Domenico, unito ad esso per mezzo di passaggi superiori.

Intorno al 1230 la zona di S. Domenico prese nome dai Domenicani che sulle rovine della chiesa di S.Maria la Nova, chiesa collegata al monastero ed al convento da cunicoli sotterranei ricavati dalle antiche rovine della città fenicia sottostante.

Chi azzarda conferma che appunto questi passaggi sotterranei univano la Chiesa Domenicana e i due monasteri per mezzo di cunicoli in cui la città antica è rimasta nascosta nel sottosuolo.

La cappella “dei Crociati” nella cripta della Chiesa di S. Domenico, scoperta e scavata fino a fermarsi nel punto in cui affreschi sono emersi, ne è la prova.

 L’antica “ruota” il passaggio attualmente murato ma riconoscibile nella parte esterna dell’antica Cappella rinascimentale a base ottagonale dell’Antico Monastero della Chiesa annessa all’Antica Corte, veniva utilizzato per lasciare orfanelle in cura alle monache, di qui il nome della strada laterale adiacente al San Domenico ed alla attuale struttura, “via Orfane”.

L’antico monastero femminile, ora “Antica Corte delle Ninfee”, restò della curia fino a metà ottocento, successivamente abbandonato e completamente da restaurare.

Attorno i primi del ‘900 fu acquistato, ristrutturato e amato, tale da divenire abitazione privata e studio tecnico dell’Ingegnere Architetto Commendatore Decio Marrone  il quale, nella prima metà del ‘900 rivestì la carica di Onorario ai Beni Culturali della Sicilia Occidentale  (amante di arte, storia e cultura fu esponente di spicco a supporto della conservazione e del ripristino beni di tutta la città di Trapani e della Provincia stessa, soprattutto nel dopoguerra per il ripristino bellico, non chè artefice della creazione di diverse opere su suolo Trapanese).

Sua moglie, pittrice e disegnatrice Trapanese dei primi del ‘900 Renata Lombardo fu ispirata dalle bellezze del luogo e dall’amore per questa terra, a comporre diverse opere pittoriche ed artistiche eseguite in Trapani agli inizi del secolo scorso (uno dei suoi lavori si ricorda per importanza la corona d’oro della famosa Madonna di Trapani con Bambino).

L’Architetto Decio Marrone viene ricordato anche per la sua dedizione in quanto costruttore del superbo altare basilicale al santuario dell’Annunziata della Chiesa della Madonna di Trapani).

Dopo anni di abbandono gli eredi della famiglia Marrone e Cipresso hanno attuato ristrutturazione permettendo di salvare la dimora diventata falegnameria nel corso degli ultimi decenni riportando l’abitazione nel suo originale splendore.

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